Esperienza di sei mesi di un volontario internazionale con droni FPV nell’Ucraina orientale mostrano risultati deludenti.
Solo il 43% delle sortite FPV centrava il bersaglio; inclusi abort preventivi il tasso scende a 20–30%.
La maggior parte delle missioni FPV era un “secondo tocco” dopo mortai o droni riutilizzabili; le vere missioni di precisione sono sotto il 10%.
Costo di ogni dronetto FPV (~500$) supera di gran lunga quello di un proiettile di mortaio (<100$).
Problemi tecnici frequenti: guasti al ricevitore radio, trasmettitore video, batterie scariche, mancata detonazione.
Addestramento lungo e complesso; droni FPV instabili, difficili da manovrare, senza sistemi di navigazione assistita.
Interferenze elettromagnetiche e giamming nemico interrompono fino al 31% delle sortite; conflitti di frequenza causano crash.
Droni a fibra ottica risolvono jamming ma sono costosi, meno maneggevoli e di produzione limitata.
Per le forze NATO si consiglia potenziare supporto mortai e munizioni loitering avanzate (es. Switchblade) piuttosto che droni FPV.
Artiglieria e mortai garantiscono maggiore affidabilità, rapidità e costo inferiore alle operazioni tattiche di precisione.
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