L’inquinamento luminoso fa sì che gli uccelli inizino a cantare circa 20 minuti prima dell’alba e continuino fino a 30 minuti dopo il tramonto, estendendo il loro “giorno” di quasi un’ora.
Lo studio ha analizzato milioni di registrazioni audio di oltre 500 specie di uccelli in vari continenti utilizzando dati raccolti dal progetto BirdWeather.
Gli uccelli con occhi relativamente più grandi rispetto alle dimensioni del corpo mostrano una maggiore sensibilità alla luce artificiale.
Specie come il Merlo Americano, il Cardinalie Settentrionale e il Beccamosche Settentrionale hanno risposto in modo particolarmente marcato all’inquinamento luminoso.
Gli uccelli che si rifugiano in cavità o in nidi chiusi sono meno influenzati dalla luce artificiale, grazie alla barriera offerta dalle pareti.
L’utilizzo di machine learning e di registrazioni automatiche raccolte da cittadini ha permesso di ottenere un dataset di ampiezza e portata senza precedenti per lo studio del comportamento degli uccelli.
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