Dopo l’attacco, non è chiaro dove sia finito lo stock di uranio arricchito al 60% dell’Iran, sufficiente per 9-10 bombe atomiche.
Il vicepresidente Vance ha annunciato che gli USA discuteranno con Teheran sul destino di circa 400 kg di uranio near-bomb-grade.
Le immagini satellitari mostrano gravi danni al sito sotterraneo di Fordo ma non una distruzione totale, e l’Iran avrebbe spostato materiale ed equipaggiamenti.
Il centro di Natanz, già colpito, potrebbe aver subito danni irreversibili alle centrifughe per l’interruzione elettrica, con tempi di ripristino di anni.
L’Iran sta costruendo un nuovo impianto sotterraneo a sud di Natanz, ancora non operativo, per espandere le proprie capacità.
Il programma nucleare iraniano, attivo da oltre 20 anni, secondo analisti subisce un ritardo di 2-5 anni, ma la mancanza di ispezioni IAEA complica le verifiche.
Dopo il ritiro degli USA dall’accordo del 2015, l’Iran ha accelerato l’arricchimento e limitato le ispezioni, aumentando le tensioni internazionali.
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