Sempre più persone attribuiscono coscienza ai chatbot, nonostante non ci sia alcuna prova di coscienza nell’IA.
La “psicosi da IA” indica convinzioni errate indotte dall’uso eccessivo di chatbot come ChatGPT, Claude e Grok.
Un caso riportato riguarda un utente convinto di diventare milionario con i consigli di ChatGPT, che ha portato a un crollo mentale.
Gli esperti sollecitano regole più rigorose per i chatbot e consigliano di parlane con persone reali per restare ancorati alla realtà.
Uno studio su oltre 2000 persone mostra che il 20% è contrario all’uso di IA sotto i 18 anni e il 57% rifiuta che l’IA si presenti come persona reale.
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