Un’unità speciale dell’esercito israeliano chiamata “legitimisation cell” era incaricata di etichettare giornalisti di Gaza come combattenti di Hamas per screditarli.
Lo scopo principale dell’unità era mitigare l’indignazione internazionale per le uccisioni di operatori mediatici e mantenere il sostegno diplomatico e militare di alleati chiave.
In almeno un caso, l’unità ha falsamente rappresentato informazioni per qualificare un giornalista come militante, sebbene la designazione sia stata poi ritirata.
L’azione era principalmente orientata alla gestione delle relazioni pubbliche di Israele piuttosto che alla reale sicurezza nazionale.
I giornalisti palestinesi a Gaza sono i più a rischio al mondo, con oltre 180 uccisi in meno di due anni e numerosi casi di omicidi mirati.
L’unità raccoglieva anche dati sull’uso di scuole e ospedali da parte di Hamas a fini militari per sostenere la narrativa difensiva israeliana.
Le operazioni servivano a garantire il flusso di armi e il supporto internazionale, consentendo all’esercito di operare senza pressioni esterne.
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