Il buon design di sistema utilizza componenti collaudati e semplici affinché il sistema funzioni senza intoppi.
I servizi di sistema (server applicativi, database, cache, code, bus di eventi, proxy) sono i mattoni del design di sistema.
Minimizzare i componenti con stato e concentrare la logica di scrittura in un unico servizio per evitare stati corrotti.
Progettare schemi di database leggibili, creare indici mirati e utilizzare repliche per bilanciare il carico.
Delegare le operazioni lente a job in background e code per mantenere le risposte utente rapide.
Applicare la cache solo dopo aver ottimizzato le query e preferire gli indici database a una cache eccessiva.
Usare eventi (ad esempio con Kafka) con parsimonia e preferire chiamate API dirette quando possibile.
Per la distribuzione dati, scegliere tra push o pull in base alla frequenza di aggiornamento e al numero di consumatori.
Concentrarsi sui “percorsi caldi” del sistema, ossia le parti critiche ad alto flusso di dati.
Implementare logging dettagliato sui percorsi di errore e monitorare metriche p95/p99 per identificare colli di bottiglia.
Prevedere meccanismi di retry, circuit breaker, chiavi di idempotenza e kill switch per gestire i guasti e decidere se fallire aperto o chiuso in base al contesto.
Il buon design di sistema è noioso: evitare complessità inutili e customizzare solo quando strettamente necessario.
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